Pannolini lavabili: sì, puoi lavarli davvero ad alte temperature e metterli in asciugatrice. Parola di NappiNess.
Jul 03, 2025Pannolini lavabili: sì, puoi lavarli davvero a 90° e metterli in asciugatrice. Parola di NappiNess.
Se stai leggendo questo articolo, probabilmente hai già pensato di passare ai pannolini lavabili per il tuo bambino. Magari per una questione di sostenibilità, magari per risparmiare, magari perché non ne puoi più di produrre sacchi di rifiuti puzzolenti ogni settimana.
E poi… crolla tutto.
Ti imbatti in una marea di consigli (spesso contraddittori), di avvertimenti catastrofici su lavaggi delicatissimi, cicli a freddo, pannolini stesi a rovescio ad asciugare all’ombra, e no, le mollette no per carità, e ti viene il dubbio: “ma non è che sto per infilarmi in un incubo?”
Spoiler: no.
Se scegli i prodotti giusti, i lavabili non solo sono facili da usare, ma anche resistenti. E oggi ti spieghiamo perché: con dati, materiali e test reali, non chiacchiere.
TPU e PUL: cosa sono, davvero
Nei pannolini lavabili, per rendere impermeabile la parte esterna, si usano due materiali principali: PUL e TPU. Queste due sigle, oltre ad essere usate in campo informatico, indicano anche due tipi diversi di tessuto laminato.
PUL: il veterano del settore
PUL sta per Polyurethane Laminate.
È un tessuto (di solito poliestere) a cui viene incollata o applicata termicamente una pellicola di poliuretano: l’incollaggio prevede un processo chimico.
È impermeabile, traspirante e ampiamente utilizzato nei lavabili da anni.
Il problema? È abbastanza sensibile al calore e all’usura.
Se lavi spesso a temperature alte o lo infili in asciugatrice con regolarità, rischi che lo strato impermeabile si stacchi: si chiama delaminazione, ed è la fine del pannolino.
TPU: il nuovo arrivato
TPU sta per Thermoplastic Polyurethane.
Anche qui si tratta di una lamina di poliuretano su tessuto, ma viene applicata con il calore, non con solventi chimici.
Risultato? Stesso effetto impermeabile, ma maggiore flessibilità, resistenza e una migliore tolleranza alle alte temperature.
In più, è una scelta più ecologica: niente solventi, meno emissioni e in alcuni casi anche biodegradabile.
Ma allora perché si parla sempre di PUL?
Se hai già sentito parlare di pannolini lavabili avrai certamente sentito parlare del PUL e non del TPU. La cosa più probabile è che si confondano i due termini, dicendo PUL quando in realtà si intende TPU.
Il vero problema è che la maggior parte delle informazioni in circolazione sui pannolini lavabili si basa su esperienze personali, blog e forum, senza fonti oggettive: molto “sentito dire”, poca verifica.
Purtroppo gira anche molta fuffa sull’argomento.
Leggi un blog che ti dice di lavare a centrifuga non oltre gli 800 giri. Un altro che ti avverte che l’asciugatrice è il male. Un altro ancora che il TPU è “meglio” ma senza spiegare perché.
Tutto autoreferenziale, tutto senza uno straccio di fonte scientifica o di test trasparente.
Questo non per cattiveria in realtà, ma semplicemente perchè non esistono studi di settore specifici sui pannolini lavabili che analizzino comparativamente i materiali impermeabili come PUL e TPU in condizioni d’uso reali. Gli studi accademici si concentrano più su impatti ambientali o igiene generale, mentre del TPU si analizzano le prestazioni in ambiti molto diversi come i dispositivi medici e altri ambiti del settore tessile.
Il TPU, infatti, non è usato solo nei pannolini lavabili. È ampiamente impiegato anche nel settore tessile tecnico, dove deve resistere a condizioni estreme: è lo stesso materiale utilizzato nelle membrane impermeabili e traspiranti di giacche da montagna, abbigliamento sportivo e calzature da trekking. In questi contesti viene laminato su tessuti per garantire resistenza all’acqua, durata nel tempo e flessibilità, mantenendo al tempo stesso la traspirabilità.
Studi pubblicati su riviste specializzate nel campo dei tessuti industriali dimostrano che il TPU laminato mantiene ottime prestazioni anche dopo molti lavaggi, senza delaminarsi o perdere elasticità.
E se funziona in quelle condizioni, puoi stare tranquilla che funziona anche per trattenere la pipì del tuo bimbo senza fargli fare la sauna..
Comunque la filosofia di NappiNess è sempre stata chiara: o dati scientifici solidi o test sul campo. Quindi in mancanza dei primi abbiamo virato decisamente sulla seconda modalità.
Il test NappiNess: “trattiamoli male e vediamo che succede”
Noi però, prima di scegliere un materiale per i nostri pannolini, abbiamo fatto una cosa semplice: li abbiamo messi alla prova.
Abbiamo preso le nostre cover in TPU, le abbiamo lavate a qualunque tipo di temperatura, tipologia di lavaggio o centrifuga, inclusi i lavaggi a 90°C (non serve farlo, lo abbiamo fatto solo per test!), le abbiamo infilate in asciugatrice con ogni tipo di ciclo ma perlopiù con il ciclo energico, e abbiamo ripetuto tutto questo per 200 volte.
Attenzione: ripetiamo che il lavaggio a 90°C non è lo standard consigliato. Può essere utile solo solo in casi eccezionali (febbre intestinale, funghi, ecc.).
Normalmente è sufficiente lavare i pannolini a 40°C, e ogni tanto a 60°C per maggiore igiene.
Risultato?
Zero delaminazione. Zero crepe. Zero perdita di impermeabilità.
Le cover erano ancora perfette, elastiche, funzionanti. Quelle stesse cover che usi tutti i giorni con tuo figlio o tua figlia. Nessun trucco.
Quindi posso lavare a 90° e usare l’asciugatrice sempre?
Ovviamente no, ma usa la testa. Semplicemente se capita non succede assolutamente nulla.
Noi consigliamo di:
- Lavare normalmente a 40°C e ogni tanto a 60°, è sufficiente per igienizzare senza stressare i tessuti.
- Usare l’asciugatrice se necessario, senza temere che si autodistruggano.
Ma la cosa importante è che se capita una febbre intestinale, una giornata di pioggia infinita o semplicemente oggi avevi programmato di lavare i camici da ospedale, puoi lavare e asciugare i pannolini senza paura.
Perché i nostri materiali sono scelti per vivere con te, non per farti vivere in funzione loro.
E se sbaglio?
Se sbagli lavaggio una volta, non succede nulla.
I pannolini lavabili non sono fragili cristalli di Murano.
O almeno, i nostri non lo sono.
La manutenzione è importante, certo, ma non dev’essere un’ansia.
Cosa conta davvero nella scelta di un pannolino lavabile?
Alla fine, quello che conta è:
- Che funzioni (cioè: non perda)
- Che duri (cioè: non si rovini)
- Che sia facile da usare e lavare
Noi di NappiNess abbiamo scelto materiali e lavorazioni che fanno il lavoro sporco senza complicarti la vita.
Il nostro TPU è robusto, certificato e soprattutto è testato per resistere alla vita vera: quella con notti in bianco, lavatrici piene, pannolini dimenticati nel borsone, e tutte le meravigliose complicazioni dell’essere genitori.
📦 Vuoi provarli davvero?
Con il nostro Kit Noleggio a Riscatto puoi avere 25 pannolini lavabili NappiNess completi, pronti per l’uso, testati per resistere anche ai lavaggi a 90° e all’asciugatrice.
Li usi, li lavi, li metti alla prova… e poi decidi se riscattarli e tenerli per sempre.
- ✅ Kit completo da 25 pannolini
- 💚 Nessun vincolo. Massima libertà.
La sostenibilità non dev’essere una punizione
Usare pannolini lavabili non deve essere una missione eroica.
Noi crediamo che più famiglie li userebbero, se fosse chiaro che non serve essere perfetti per farlo.
Basta avere strumenti semplici, resistenti, e un po’ di voglia di provarci.
E se poi ti scappa un ciclo a 90°?
Tranquilla: l’abbiamo fatto noi prima di te, e non è successo nulla.
NappiNess: pannolini lavabili che durano. E resistono. Anche a te.